CONFAVI NEWS:
23 giugno 2022
IN PROVINCIA DI FROSINONE CONFAVI....TORNA IN PEDANA!!
21 giugno 2022
LA CULTURA RURALE IN DIRETTA ALLE ORE 20:30
14 giugno 2022
ORGOGLIO VENATORIO. FERMIAMO IL PROCESSO MEDIATICO!
Domenica 3 giugno 1990. Dai microfoni del teatro "Parioli" di Roma, Maurizio Costanzo, nel corso della sua trasmissione lanciò un accorato e "tagliente" appello contro la caccia e i cacciatori: "Se un cacciatore entra nel vostro terreno, fatelo mordere, ammazzatelo'...Io odio i cacciatori...ma fate le trappole, stroncategli le gambe". A seguire quella trasmissione, davanti al televisore di casa sua, vi era anche un cacciatore, anzi il presidente regionale della Federazione italiana della caccia della Sicilia, Francesco Orlando, che appena si rese conto di quanto stava sostenendo Costanzo contro l' attività venatoria, ha acceso immediatamente il videoregistratore, evidentemente con un' intenzione ben precisa: nel caso in cui il presentatore avesse esagerato, si sarebbe rivolto alla magistratura. E così è stato. Lo "showman" tutto pensava, tranne che quell' appello l' avrebbe portato a rivestire i panni di imputato con una richiesta di rinvio a giudizio, sollecitata nei suoi confronti per l'accusa di istigazione a delinquere, un reato previsto dall' articolo 414 del codice penale e punito con una pena variante da uno a cinque anni di reclusione. (La Repubblica, 8 agosto 1991)
Domenica 20 febbraio 2022, "Mi Manda Rai Tre". Si parla della pericolosità del piombo nell'attività venatoria ma anche nella pesca ed ancora una volta la caccia, e quindi tutto il mondo venatorio, è sotto attacco. Presenti esponenti di WWF, Ispra e Fidc. Quali sono stati i concetti espressi nella trasmissione? Il piombo che sparano i cacciatori finisce inesorabilmente nei nostri piatti ed il cacciatore quindi, oltre ad inquinare, è la causa diretta del "saturnismo" ovvero quella patologia che si contrae ogni qualvolta si viene in contatto con il piombo, appunto. Un quadro nefasto artificiosamente creato per dipingere il cacciatore, e quindi la caccia, come i diretti responsabili dell'inquinamento ambientale e dell'avvelenamento delle persone. Il Presidente della più grande (al momento) Associazione venatoria anziché partire in attacco per andare a smantellare punto per punto questa "improbabile" impalcatura costruita chiaramente ad arte, ha preferito giocare in difesa ed alla domanda: "perchè il mondo venatorio non si è fatto portatore di promuove regolamenti di essere loro stessi a chiedere che le munizioni passassero dal piombo a materiali atossici? il rappresentate dei cacciatori dice in sostanza: "se le evidenze, le leggi ci dicono che il piombo inquina noi ci conformeremo". Forse era il caso di ricordare ai preparatissimi ospiti che "già dal 2007, in Italia, nelle zone umide, con D.M. 184 l'utilizzo del piombo è vietato". Ma anche questo il rappresentante dei cacciatori non l'ha detto.
Ecco allora un altra occasione mancata per difendere la categoria. Chiunque avesse percepito la trappola nella quale era stato attirato il mondo venatorio avrebbe ribattuto: "il cacciatore, al contrario di come viene descritto, è il primo vero cultore e difensore dell'ambiente e prova ne sono le molteplici iniziative volontarie a difesa del territorio come le giornate dedicate alla pulizia dei boschi, delle zone palustri, delle aree verdi attrezzate, alla manutenzione delle infrastrutture rurali, dei sentieri". Il cacciatore è quella persona che per 4 mesi va "a caccia" con il fucile e i restanti 8 mesi con la "ramazza" a togliere tutte quelle immondizie lasciate dai turisti che magari girano in macchina con un simpatico animaletto bicolore come adesivo sul cruscotto.
Sabato 11 giugno 2022 ore 21:20, Rai Tre. E' il momento di Mario Tozzi conduttore televisivo che nella sua puntata di "Sapiens" rimarca orgogliosamente la sua avversione ai cacciatori ed a quel suo "detestare chi uccide per divertimento" e lo fa fa sciorinando dati e convinzioni del tutto soggettive e comunque senza un legittimo e necessario contradditorio con quella parte del mondo venatorio già amaramente sinistrata anche per mano di certe rappresentanze.
Le reazioni del mondo venatorio ovviamente non sono tardate ad arrivare attraverso i più disparati canali di informazione idonei, intuitivi ed economicamente più vantaggiosi: i social. Allora giù a leggere di tutto, dall'oltranzista al pluralista, dal garantista al giustizialista. Insomma tutto chiaro, tutto legittimo ci mancherebbe, ma la realtà "è o no è", non possono esserci vie di mezzo, perché le vie di mezzo sono sempre troppo trafficate e puoi trovarci tutti quegli sciocchi che non scelgono mai ed allora..è solo caos.
Sono giuste allora le rimostranze contro queste ed altre campagne denigratorie, altrettanto palesi le contraddizioni emerse dopo minuti e minuti di mancato confronto, ma ingiustificati alla pari sono tutti quegli accordi che nel nome del "volemose bene" ci hanno portato a questo punto.
Fino a qualche mese fa le speranze di tutto il mondo venatorio erano rivolte ad un ambizioso progetto che puntava a mettere in atto "una campagna informativa dal forte impatto mediatico per rilanciare la caccia in Italia". Qualcuno sa dire che fine ha fatto questo progetto? Non possiamo lasciare che l'attività venatoria venga travolta dagli eventi. Occorre reagire e farlo in fretta. Occorre ritrattare tutti quei nefasti accordi sottoscritti con i gli antagonisti e riappropriarci della nostra vera identità e soprattutto dignità! E' urgente una revisione della 157 in un ottica di sviluppo e innovazione. E' inaccettabile che attraverso le tasse versate dai cacciatori si vadano a finanziare queste campagne denigratorie ma soprattutto finanziare le stesse Associazioni protezionistiche. Basta finanziamenti!!!
PER APPROFONDIRE LE VARIE TEMATICHE GUARDA LA PUNTATA DI ACR CON L'ON. BERLATO
13 giugno 2022
CONFAVI LAZIO E COOP. AGRICOLA MEDITERRANEA. UN ACCORDO PER LA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA' VENATORIE
Il lavoro di Confavi-ACR nella Regione Lazio prosegue quindi per offrire le migliori opportunità a tutti gli iscritti e comunque per la promozione di tutte le attività portatrici della Cultura Rurale.
09 giugno 2022
CONOSCI...CONFAVI?? UN INTERESSANTISSIMO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI CIRCOLI DELLA NOSTRA REGIONE
IL CIRCOLO CONFAVI "LEO GIUSEPPE-OLIVIERI MASSIMO" -
VILLA S. STEFANO (FR)
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Comincia oggi il nostro viaggio tra le bellezze di una terra straordinaria, un mosaico di culture e di civiltà. ricca di storia e cultura, terra che ha dato i natali a importanti personaggi che hanno reso grande l'Italia nel mondo, da Marco Vipsanio Agrippa (63 a.C. -Arpino) celeberrimo condottiero al quale si deve la costruzione del Pantheon, per giungere al primo Papa ciociaro, Ormisda, nato a Frosinone alla fine del IV secolo d.C., per proseguire con Bonifacio VIII il più famoso dei Papi anagnini, dove nacque nella cittadina ciociara nel 1235. A lui si deve la proclamazione del primo Giubileo.
Tra le personalità più importanti della Chiesa non possiamo non citare SAN
TOMMASO d'AQUINO nato a Roccasecca nel 1225, mentre tra i pensatori e i
patrioti ricordiamo i più noti di una serie numerosa: LUIGI ANGELONI, (Frosinone
9.11.1759), Antonio Labriola (Cassino 2.7.1843), Severino Gazzelloni
(Roccasecca) ed uno tra i più famosi dei musicisti Italiani il grande ENNIO MORRICONE. Non ci dilungheremo oltre, seppur con il massimo rispetto per le
altre numerose personalità, ma arrivando a tempi più recenti un grande ricordo
va a nomi indimenticabili come quelli di Marcello Mastroianni (Fontana Liri),
Vittorio De Sica (Sora) e quel “Fusse che fusse la vorta bbona” del barista di
Ceccano, superba interpretazione del grande Nino Manfredi originario di Castro
dei Volsci ma celebrato poi in ogni angolo della Provincia.
La Ciociaria però è anche una terra di tradizioni enogastronomiche
d’eccellenza, un territorio fortemente legato alla Cultura Rurale e soprattutto
all’attività venatoria.
Ci mettiamo in marcia e una volta lasciata la Strada regionale dei Monti
Lepini, attraversiamo il borgo di Giuliano di Roma, per arrivare dopo circa 6
km a Villa Santo Stefano, in Piazza Umberto I a due passi dalla Torre dedicata
al re volsco Metabo, proprio all'ingresso del paese. Il Re volsco Metabo era solito cacciare in
questo territorio, ed a memoria di questo è stata eretta proprio questa torre
mentre le sue eroiche gesta sono raccontate nell'Eneide di Virgilio, che
inoltre cita il fiume Amaseno, collocando geograficamente la mitica vicenda
all'interno del territorio santostefanese:
«Ecco un giorno assalito con la caccia / Dietro, fuggendo, a
l’Amasèno arriva. / Per pioggia questo fiume era cresciuto, / E rapido
spumando, infino al sommo / Se ne gía de le ripe ondoso e gonfio.» (Eneide, Virgilio)
Nel 1872 Santo Stefano cambiò denominazione in Villa Santo Stefano a causa delle numerose omonimie con altri comuni e la sua economia, basata principalmente sull’agricoltura e sulla pastorizia, ha conosciuto la diaspora dell’emigrazione verso Stati Uniti, Canada ed Argentina alla fine dell'Ottocento.
Villa Santo Stefano è anche il paese della "Panarda", una zuppa di ceci cucinata in “callare” (calderoni di rame stagnato) in onore di San Rocco. Dopo la benedizione e la conseguente processione, la zuppa viene distribuita a tutti i presenti.
La tradizione della Panarda risale circa all'anno 1601 e viene celebrata la sera del 15 agosto per poi proseguire il giorno successivo, quando a mezzogiorno i ceci accompagnati dalle pagnottelle vengono benedetti per poi essere distribuiti alla popolazione.
la zuppa di ceci - foto web |
Una volta
giunti in paese conosciamo finalmente i componenti del Circolo cacciatori più
importante del luogo che vanta anni di impegno per la promozione e
valorizzazione del territorio ma soprattutto grande interesse per l’attività
venatoria ed associativa.
Angelo Fois è
il Presidente del Circolo Confavi “Leo Giuseppe e Olivieri Massimo” (così intitolato
a memoria di due appassionati dirigenti, ma soprattutto grandi uomini dall’alto
profilo umano che hanno dedicato tempo e passione nella promozione di tutte le
attività legate al mondo venatorio e rurale).
Angelo ci
accoglie con entusiasmo ma anche con un pizzico di stupore, perché in questi
ultimi periodi i portavoce delle Associazioni Venatorie sono sempre più concentrati
nella ricerca di maggioranze in termine di consensi assicurativi, e quindi
schiavi del risultato, ma sempre meno avvezzi al confronto e dibattito, ad
accogliere nuove idee e progetti, guardando quasi con ostilità la concretezza
di Confavi e dell’Associazione per la Cultura Rurale, che si sta riaffermando con
nuove idee e valori forti, ma soprattutto interessata a conoscere da vicino le diverse
esigenze ed i tanti problemi dei territori che nel mondo venatorio del resto non
mancano mai.
Conosciamo
anche i restanti componenti del Circolo Confavi, persone fortemente impegnate in
difesa e nella promozione della nostra grande passione venatoria: Alessio
Lucarini, Rino Trapani, Luigi Lucarini, De Rocchis Francesco e De Rocchis
Gianluca.
Ripercorriamo allora i momenti più importanti della storia venatoria del piccolo borgo e dalle parole del Presidente si intuisce subito la grande passione e l’attaccamento alle tradizioni rurali e venatorie che lo legano indissolubilmente ai soci del Circolo ma soprattutto al paese che è il borgo dei cacciatori per antonomasia, sia per il numero dei cacciatori che per l'abilità degli stessi (dote effettivamente riconosciuta anche dai paesi limitrofi).
Quella che nel lontano passato era il mezzo principale per il sostentamento delle famiglie (numerose e indigenti) si è trasformata, in tempi recenti, in un attività sicuramente più consapevole ma soprattutto aderente alle esigenze di tutela e conservazione delle specie selvatiche assumendo nel contempo il ruolo principale a difesa dell'ambiente.
Angelo Fois richiama così alla memoria i nomi di coloro che hanno contribuito alla nascita del Circolo e che hanno caratterizzato i primi anni di attivismo venatorio riuscendo nell'impresa di coinvolgere tutti i cacciatori che nei primi anni '70 arrivarono a contare ben oltre 137 (un vero record in proporzione alla popolazione dell'epoca) ed attuare i primi ripopolamenti di fagiani.
Le numerose cene di piazza organizzate dai cacciatori, le entusiasmanti gare di tiro a piattello, la giornata dedicata al “microchip”, le attività di controllo ambientale sono solo una piccola parte di ciò che è stato realizzato negli anni dai tanti ed impegnatissimi dirigenti che si sono alternati alla guida dello storico Circolo che vale la pena ricordare è annoverato tra i più importanti della provincia di Frosinone.
Il Circolo Cacciatori
di Villa Santo Stefano rappresenta davvero una grande realtà dalle mille potenzialità che ci rende orgogliosi di avere tutti i suoi componenti nella nostra grande famiglia CONFAVI.
Oggi il Circolo
Cacciatori Confavi “Leo Giuseppe- Massimo Olivieri” è così composto:
Presidente:
Angelo Fois
Vice
Presidente: Lucarini Alessio
Segretario:
Rino Trapani
Consigliere:
Lucarini Luigi
Consigliere: De
Rocchis Francesco
Revisore dei
Conti: De Rocchis Gianluca
ed è raggiungibile anche sulla pagina Facebook cliccando QUI dove è possibile rimanere sempre aggiornati sui temi di maggiore interesse venatorio del territorio comunale e provinciale.
CONFAVI, A CONCLUSIONE DEL PRIMO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI CIRCOLI LOCALI INTENDE INNANZITUTTO RINGRAZIARE TUTTI I DIRIGENTI ED I SOCI DEL CIRCOLO DI VILLA SANTO STEFANO PER IL LORO IMPEGNO E LA DISPONIBILITA' DIMOSTRATA ED INVITA TUTTI COLORO CHE HANNO VOGLIA DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA VITA ASSOCIATIVA E CONTRIBUIRE ALLA PROMOZIONE DELL'ATTIVITA' VENATORIA A CONTATTARE IL PRESIDENTE DI CIRCOLO CHE INSIEME AGLI ALTRI AMICI SAPRANNO SICURAMENTE COINVOLGERE IN ALTRE ENTUSIASMANTI INIZIATIVE!
CONFAVI, CONVIENE!!!
07 giugno 2022
TUSCANIA (VT), ISTITUITA NUOVA Z.A.C. TIPO "A"
SEZIONE CONFAVI-ACR A FIANO ROMANO. QUANDO LA PASSIONE E L'IMPEGNO PREMIANO.
06 giugno 2022
Destina il tuo 5x1000 alla Fondazione per la Cultura Rurale!
𝓔̀ 𝓯𝓪𝓬𝓲𝓵𝓮 𝓮 𝓷𝓸𝓷 𝓽𝓲 𝓬𝓸𝓼𝓽𝓪 𝓷𝓾𝓵𝓵𝓪!
Destina il tuo 5x1000 alla Fondazione per la Cultura Rurale!05 giugno 2022
L'IMPEGNO DI CONFAVI NELLA PROMOZIONE DEL TIRO A VOLO
Inaugurato Domenica 27 marzo 2022, presso il TAV ROMA, il nuovo campo di tiro a volo CONFAVI alla presenza del Presidente nazionale Dario Faccin, del Presidente ACR On. Sergio Berlato e di tutti i referenti regionali e sezioni locali e dell’olimpionico Francesco D'Aniello, proprietario della struttura.
La Segreteria Nazionale di Confavi ha accolto con entusiasmo la proposta avanzata dal Presidente regionale Gabriele Milani di poter offrire a tutti gli iscritti e comunque a tutti gli appassionati di tiro a volo la possibilità di svolgere questa attività in un luogo rinomato potendo usufruire nel contempo di esclusive agevolazioni riservate ai soci.
Il Campo CONFAVI si trova a Roma in Via di Lunghezzina 141 -Struttura della SSD TAV ROMA.
Per qualsiasi ulteriore informazione: confavilazio@gmail.com