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10 giugno 2025

DIRETTIVI DEGI ATC E CONFLITTI DI INTERESSE. LA REGIONE DICE SI!

La Giunta Regionale su proposta dell'Assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e Sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e foreste, GIANCARLO RIGHINI, ha approvato la delibera che INDIVIDUA, "ai sensi dell’articolo 28, comma 1, lettera D), sotto lettera d), della l.r. 17/1995, le SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE CHE IMPEDISCONO DI RICOPRIRE LA CARICA DI COMPIONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA".

Recentemente anche l’Autorità nazionale anticorruzione si era già espressa a riguardo nel 2019 chiarendo che: "vi è conflitto di interessi strutturale nelle ipotesi in cui il conferimento di una carica “(…) configuri una situazione di conflitto di interessi non limitata a una tipologia di atti o procedimenti, ma generalizzata e permanente, … in relazione alle posizioni ricoperte e alle funzioni attribuite (…)”.

Procede quindi senza sosta il percorso avviato lo scorso anno della riorganizzazione della "Governance" degli ATC, dapprima con il commissariamento degli organi direttivi e adesso con un chiarimento circa le possibili cause di esclusione alla vita gestionale degli ambiti stessi.

Le situazioni di conflitto di interesse strutturale, anche sopravvenute, che impediscono di ricoprire la carica di componente del Consiglio direttivo, sono quelle in cui: 

a) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è proprietario o ha una partecipazione in una società che è proprietaria di un centro di allevamento organizzato in forma di azienda agricola della fauna selvatica stanziale situata nel medesimo ATC; 

b) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è commissario liquidatore di una società proprietaria di un centro di allevamento organizzato in forma di azienda agricola della fauna selvatica stanziale situata nel medesimo ATC; 

c) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto ha esercitato nei due anni precedenti l’incarico di revisore dei conti nel medesimo ATC; 

d) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è Presidente di una associazione venatoria, associazione ambientalista, organizzazione professionale agricola; 

e) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è titolare o ha una partecipazione in una società titolare o è commissario liquidatore di una società titolare di una concessione di una azienda faunistico-venatoria o di una azienda agro-turistico venatoria o di una autorizzazione per la zona addestramento cani; 

f) il componente del consiglio direttivo o un suo congiunto (parente o affine entro il secondo grado, il coniuge o parte dell’unione civile o convivente di fatto ai sensi della normativa statale vigente in materia) è titolare o ha una partecipazione in una società o è commissario liquidatore di una società titolare di un centro privato di riproduzione di fauna selvatica.

Il lavoro di riorganizzazione però non è ancora terminato. 

Adesso l'esigenza primaria è quella di riorganizzare anche il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale i cui componenti, da quanto abbiamo appreso da fonti non ufficiali, sembrerebbero DECADUTI da ben 6 mesi......

Buon lavoro Assessore! 

1 commento:

  1. Anonimo20:39

    L'Attività venatoria è arrita ai piedi di Cristo, per farla risorgere tre sono le cose da fare orte a riformare la legge 157 del 92. - 1) unificare in una confederazione il Mondo associativo venatorio; - 2) abolire l'ISPRA; - 3) Abolire gli ATC, che a mio avviso sono incostituzionali, in quando essendo Italiano dovrei avere il diritto di poter cacciare su tutto il territorio Nazionale.

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