La Giunta Regionale su proposta dell'Assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e Sovranità
alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e foreste, GIANCARLO RIGHINI, ha approvato la delibera che INDIVIDUA, "ai sensi dell’articolo 28, comma 1, lettera D), sotto
lettera d), della l.r. 17/1995, le SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE CHE IMPEDISCONO DI RICOPRIRE LA CARICA DI COMPIONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA".
Recentemente anche l’Autorità nazionale anticorruzione si era già espressa a riguardo nel 2019 chiarendo che: "vi è conflitto di interessi
strutturale nelle ipotesi in cui il conferimento di una carica “(…) configuri una situazione di
conflitto di interessi non limitata a una tipologia di atti o procedimenti, ma generalizzata e
permanente, … in relazione alle posizioni ricoperte e alle funzioni attribuite (…)”.
Procede quindi senza sosta il percorso avviato lo scorso anno della riorganizzazione della "Governance" degli ATC, dapprima con il commissariamento degli organi direttivi e adesso con un chiarimento circa le possibili cause di esclusione alla vita gestionale degli ambiti stessi.
Le situazioni di conflitto di interesse strutturale, anche sopravvenute, che
impediscono di ricoprire la carica di componente del Consiglio direttivo, sono quelle in cui:
a) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è proprietario o ha una
partecipazione in una società che è proprietaria di un centro di allevamento organizzato in
forma di azienda agricola della fauna selvatica stanziale situata nel medesimo ATC;
b) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è commissario liquidatore
di una società proprietaria di un centro di allevamento organizzato in forma di azienda
agricola della fauna selvatica stanziale situata nel medesimo ATC;
c) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto ha esercitato nei due anni
precedenti l’incarico di revisore dei conti nel medesimo ATC;
d) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è Presidente di una
associazione venatoria, associazione ambientalista, organizzazione professionale agricola;
e) il componente del consiglio direttivo dell’ATC o un suo congiunto è titolare o ha una
partecipazione in una società titolare o è commissario liquidatore di una società titolare di
una concessione di una azienda faunistico-venatoria o di una azienda agro-turistico venatoria o di una autorizzazione per la zona addestramento cani;
f) il componente del consiglio direttivo o un suo congiunto (parente o affine entro il secondo grado, il coniuge o parte dell’unione civile o convivente di fatto ai sensi della normativa statale vigente in materia) è titolare o ha una partecipazione
in una società o è commissario liquidatore di una società titolare di un centro privato di
riproduzione di fauna selvatica.
Il lavoro di riorganizzazione però non è ancora terminato.
Adesso l'esigenza primaria è quella di riorganizzare anche il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale i cui componenti, da quanto abbiamo appreso da fonti non ufficiali, sembrerebbero DECADUTI da ben 6 mesi......
Buon lavoro Assessore!