I Comitati di Gestione degli ATC svolgono un ruolo di primaria importanza per tutto ciò che concerne la programmazione dell’attività venatoria nella nostra Regione che potrebbe diventare sicuramente ancora più proficuo se realizzato in stretta sinergia con gli Enti locali e le realtà portatrici della Cultura Rurale e degne di approfondimento sono altresì anche tutte quelle attività di inclusione sociale che l’ATC potrebbe realizzare per facilitare e promuovere la possibilità di cacciare e praticare attività all’aperto per le persone con disabilità.
Giova ricordare come l’articolo 51, comma 1 della L.R. 17/95 prevede che: “…le entrate derivanti dal gettito delle tasse sulle concessioni regionali per l'esercizio venatorio, per appostamenti fissi, per aziende faunistico-venatorie, per aziende agro-turistico- venatorie per allevamenti di fauna selvatica, per centri privati di produzione di fauna selvatica allo stato naturale e le somme riscosse quale provento delle sanzioni amministrative, sono utilizzate dalla Regione per realizzare i fini della presente legge e delle altre leggi regionali in materia faunistico-venatoria” e che il successivo comma 4 lettera a) prevede: “una parte delle quote derivanti dall’entrate sopra menzionate vengano corrisposte nella misura del 60 per cento a favore dei comitati di gestione degli ATC, in rapporto alla superficie del territorio ed al numero degli iscritti di ogni singolo ambito, di cui la metà finalizzata alla tutela e valorizzazione ambientale prevista dall'articolo 30, comma 1”.Tenuto conto che la Regione Lazio, con propria determinazione n. G15970 del 20/12/2021 ha impegnato i fondi per l’anno 2020 a favore dei comitati di gestione degli ATC come segue:
Di seguito la nota inviata in data odierna
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