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POMEZIA, EMERGENZA CINGHIALI. IL COMUNE INCONTRA LE ASSOCIAZIONI VENATORIE - PIANO FAUNISTICO VENATORIO REGIONALE. APPROVATO L'ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSITA' DELLA TUSCIA - 2019-2023. IN CALO IL CONSENSO VERSO LE ASSOCIAZIONI VENATORIE RICONOSCIUTE - Prossimamente la puntata di caccia dedicata a VALLEMAIO in provincia di Frosinone

10 aprile 2025

PIANO FAUNISTICO VENATORIO REGIONALE. SARA' LA VOLTA BUONA?

E' cosa oramai nota come il nostro PFVR sia fermo dal lontano 1998, quando fu approvato infatti con delibera di Consiglio Regionale del 29 luglio 1998, n. 450.
Dopo la "discutibile" convenzione siglata tra la Regione Lazio e l'ISPRA, propedeutica alla predisposizione del Piano Faunistico Venatorio Regionale (il quale esito non è però di nostra conoscenza oltre al fatto che tale convenzione sarebbe costata circa 100.000,00 euro....) apprendiamo da voci ufficiose che la Regione Lazio abbia siglato un ulteriore accordo con l'università della Tuscia  per avvalersi del supporto tecnico scientifico ai fini della VAS.
Non è superfluo quindi ricordare come un piano faunistico venatorio regionale strettamente aderente alle realtà territoriali aiuterebbe di molto l’implementazione della pianificazione faunistico-venatoria e le conseguenti scelte programmatiche future.
A tal riguardo, come già ampiamente evidenziato durante il nostro incontro con il Sottosegretario di Stato al ministero dell'agricoltura, Sen. Patrizio La Pietra, ed all'On. Angelo Rossi, è imprescindibile che il nuovo PFVR tenga conto delle problematiche legate alla riduzione del territorio venabile dovuto in particolare all'espandersi di monocolture (in particolare l'area nord della regione), la realizzazione di infrastrutture tecnologiche (impianti fotovoltaici) e l'annosa questione delle aree protette sulla quale occorre intervenire in maniera incisiva al fine di riparametrare le superfici delle aree naturali alla percentuale prevista dalla legge, inserendo inoltre le aree demaniali nella programmazione faunistico venatoria.
La bozza di PFVR di cui alcune AAVV riconosciute hanno parlato in questi ultimi anni non è mai stata di nostra conoscenza ma tutto ci fa pensare che, senza un confronto "pluralista" di tutte le realtà associazionistiche venatorie regionali, pochissimi passi potranno essere fatti per giungere ad una condivisione unitaria e soprattutto aderente alle necessità ed alle speranze dei cacciatori laziali.
Confidiamo nella volontà dell'Assessore regionale On.Righini di poter approfondire le varie problematiche venatorie con tutte le AAVV formalmente costituite nella nostra regione e non solo con pochi ed a volte inconcludenti emissari.

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